Pubblicato da: F.C.N. | 28 gennaio 2011

Giulia e gli elettrodomestici

Giulia e gli elettrodomestici

La copertina del disco

Questo delizioso 7” a 33 giri, dell’Ente Nazionale per la Previdenza degli Infortuni, dato in omaggio agli incaricati scolastici della sicurezza (visti mai?) e databile in base ai riferimenti storici in esso contenuti al 1970, ha tutto il sapore del thriller.
Giulia infatti è una bambina “come tutte voi”: lei “ha i capelli castani e gli occhi azzurri”, “è figlia unica ed i suoi genitori le vogliono molto bene” ed è la pargola di un ricco commerciante di elettrodomestici, a cui amiche e parenti della moglie, che le fanno visita con ogni pretesto possibile, chiedono in continuazione di farsi aggiustare, a gratis, ogni sorta di elettrodomestico scassato.
Giulia “è molto curiosa e vuol sapere tutto” e le piace giocare con ogni tipo di elettrodomestico: già il preambolo si annuncia inquietante, come finirà questa bambina che non vede l’ora di mettere le mani dappertutto? “Mamma posso usare l’aspirapolvere?”, “posso usare il (sic) lavastoviglie?” chiede Giulia di continuo.
Seguiamo con apprensione la vicenda fino alla fine del lato A, quando possiamo finalmente tirare un sospiro di sollievo scoprendo che la mamma, che le aveva permesso di usare il ferro da stiro per il vestito della propria bambola Betta, aveva prudentemente staccato la spina e atteso che questo fosse diventato freddo.
Sul lato B ritroviamo il narratore intento ad impartire ai piccoli ascoltatori una lezione sull’utilizzo degli elettrodomestici, avvertendoli dei pericoli insiti nell’uso della corrente e invitando i ragazzi a non arrampicarsi sui pali elettrici (!), dopo di che ricomincia l’angosciosa vicenda di Giulia.
La bimba chiede alla mamma di raccontarle di quando il papà salvò un uomo dall’elettricità, concludendo che debba trattarsi inequivocabilmente di un eroe. “È un uomo coraggioso, questo sì”, precisa la mamma con la falsa modestia e la malcelata ammirazione per il proprio valoroso marito, tipica della perfetta housewife della tarda era spaziale.
Terminato il racconto della mamma Giulia va in camera a giocare, ed ecco che la tensione di questo thrilling all’italiana, riprende con un brivido: dopo aver ben lavata la bambola Betta, si appresta ad asciugarla utilizzando il phon con le mani bagnate! Fortunatamente la mamma aveva staccato la corrente, e, con tutta la dolcezza e la tranquillità che solo un genitore da favoletta morale può avere, la redarguisce invitandola a far asciugare la bambola al sole. Probabilmente, se il tono di voce della mamma di Giulia fosse un po’ più severo, Giulia avrebbe già smesso da un pezzo di giocare con gli elettrodomestici.
Bisogna dire che il merito della “tensione elettrica” che la storia sa trasmettere, va in parte anche alla colonna sonora: sul primo lato del disco troviamo ad accompagnare la narrazione una solida chitarra acustica, forse suonata dallo stesso “John” che accompagna Elena Melik ad impartirci lezioni di trucco nel Disco della bellezza vera
Quando “la formazione della coscienza della Sicurezza si deve perseguire fin dai primi anni della vita sociale del ragazzo ed è elemento essenziale per il contenimento del fenomeno infortunistico” (Riccardo Misasi, Ministro per la Pubblica Istruzione durante il terzo governo Rumor) si realizzavano siffatti supporti fonografici distribuiti gratuitamente nelle scuole per educare gli alunni alla corretta fruizione degli apparecchi domestici.

Scheda
autore: ?
titolo: Giulia e gli elettrodomestici
casa discografica: ENPI
numero catalogo: SD 33.006
anno: 1970
formato: 7″ a 33 giri


Risposte

  1. Ho acquistato questo disco qualche anno fa (credo attorno al 2003), non ricordo più dove, nel modo più assoluto, ricordo però che dove lo acquistai c’erano altri dischi della stessa serie, che mi sono reso conto troppo tardi, avrei dovuto far miei anch’essi.
    Non ricordo nemmeno vagamente i temi e i titoli degli altri dischi, ricordo però che era tutta una serie a tema e ogni disco trattava temi diversi legati alla sicurezza, con protagonisti differenti.
    Possiamo quindi immaginare, tra gli altri titoli, dischi come Gianni e la motosega, Lucrezia e l’arsenico, Ermete e le anfetamine


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